Uno degli aspetti fondamentali che caratterizza l’acquisto di una tastiera meccanica è il tipo di switch, perchè determina la sensazione tattile e il tipo di risposta (anche uditiva) alla pressione dei tasti. Conoscere le caratteristiche degli switches ti aiuterà nella scelta garantendoti una miglior esperienza di battitura.
Indice
Switches tastiera meccanica: cosa sono


Switches o Keyswitches sono piccoli interruttori frapposti tra il tasto e il circuito stampato, più precisamente connessi alla matrice della tastiera Quindi, il numero dei tasti sarà uguale al numero di switches, basta rimuovere i keycaps per vederli. Ad una determinata pressione, interrompono il contatto, generando un input che viene interpretato dal controller o processore della tastiera. Lo switch meccanico è formato da un involucro di plastica smontabile con all’interno meccanismi in metallo (es. oro, rame, …) e una molla (anch’essa può essere rivestita in oro) su cui vi è appoggiato lo stem o stelo (in plastica).
Con le tastiere a membrana si è obbligati ad arrivare a fine corsa, cioè premere fino in fondo il tasto affinché il comando venga registrato (una o più lettere, numeri, …). Gli switches meccanici registrano il comando a circa metà corsa.
Il brevetto degli interruttori Cherry MX è stato registrato da Cherry Corporation nel 1983. Scaduto nel 2013, il susseguirsi di Cherry MX cloni, per lo più cinesi, è cresciuto esponenzialmente; qui è possibile dare uno sguardo alla lista.
Gli switches meccanici vengono montati sulle tastiere in diversi modi:
Si definiscono Plate-Mounted, switches saldati al circuito stampato e tenuti fermi da una piastra in metallo, su cui sono incastrati. Utilizzati nella maggior parte delle tastiere, i plate-mounted switches garantiscono un ottimo fissaggio nel tempo senza laschi. Per sostituire uno switch è necessario rimuovere tutti gli altri a causa del plate (la piastra), fatta eccezione per alcuni plate.
I Pcb-Mounted switches, si caratterizzano per due piedini in plastica che vanno incastrati direttamente sul pcb. Sono quindi più “liberi” rispetto ai plate-mounted, questo semplifica la sostituzione e il modding, a discapito di stabilità.
Hot-Swappable siwtches sono più recenti, pensati per una totale personalizzazione. Non sono saldati al pcb, ma si incastrano su connettori già saldati al circuito stampato; in pratica si sostituiscono come dei keycaps. È un enorme vantaggio per coloro che desiderano testare, provare e personalizzare la propria tastiera con switches all’ultimo grido. Il tasto dolente sta proprio nella volatilità del fissaggio. Con modifiche un po’ invasive (al pcb in particolare) è possibile trasformare alcune tastiere rendendole hot-swappable.
Nonostante il riferimento fin qui è stato rivolto in gran parte ai Cherry MX (e Cloni) che hanno fatto scuola, è doveroso ricordare altri switches in commercio:
- Logitech Romer-G switches: sviluppati con il design di Logitech in partnership con Omron (il produttore) ed annunciati con la presentazione della Logitech G910 Orion Spark, nel 2014. I Romer-G sono stati concepiti per aumentare l’effetto dell’illuminazione su singolo tasto in modo che la luce passi esclusivamente attraverso la legenda.
- Matias switches: diventati famosi per aver riesumato i vecchi ALPS SKBM, questi ultimi ormai non più in produzione dal 2012. Li si riconosce dal tipo di stelo (differente ai Cherry). L’azienda Candaese Matias, oltre a varie tipologie di switch (lineari, tattili, clicky) produce anche tastiere basate sulla tecnologia ALPS.
- Switches Ottici: come FlareTech e Light Strike: sono switches con un sensore ottico che registra la pressione del tasto. È una nuova tecnologia e sui feedback bisognerà aspettare (anche qualche anno) per verificarne la longevità, nonostante le case madri dichiarino che il ciclo di vita è maggiore degli originali Chery MX.
- Switch elettro-capacitivi: qualcuno potrebbe obbiettare sul fatto che questi non siano proprio meccanici, effettivamente sono ibridi. Il contatto non è diretto come uno switch meccanico e sotto lo switch è presente una cupola in gomma e una molla. Un esempio sono i Topre switches giapponesi montati sulle famose Realforce, HHKB, Leopold, ecc… si pagano care, ma l’esperienza di battitura è unica. Altre tastiere come Novatouch di Cooler Master (ormai non più in produzione) e le nuove Varmillo uscite nel 2018 montano switch capacitivi.
Caratteristiche e tipo di switch tastiera
Ogni switch ha caratteristiche proprie e spesso vengono identificate con un colore (red, brown, orange, green, ecc..). Possiamo identificare 3 tipologie generali, basate sulla sensazione o feedback durante la battitura.
- Switch lineare (es Cherry MX Red): alla pressione del tasto lo switch scende in maniera, appunto, lineare fino a fine corsa;
- switch tattile (es Cherry MX Brown): a metà corsa si avverte una piccola resistenza in cui è richiesta maggiore forza, per poi proseguire in maniera lineare a fine corsa; è una sorta di scalino definito feedback tattile, che segnala la registrazione dell’input;
- Switch clicky (es Cherry MX Blue): è uno switch che accompagna il feeback tattile ad un click udibile (sempre a metà corsa). Quasi tutti gli switches clicky sono anche tattili, fatta eccezione per i nuovi Kalih Bronze definiti linear clicky.
Di seguito un confronto tra i vari Cherry MX per capirne il funzionamento e differenze. Da destra a sinistra Cherry MX Red lineari, Cherry MX Brown tattili, Cherry MX Blue clicky (e tattili).
Non è finita qui! Le sfumature dei lineari, tattili e clicky, vengono contraddistinte:
- dalla pressione o forza richiesta espressa in cN (centiNewton) o grammi che dipende dal tipo di molla (più morbida o rigida) e dall’attrito dei componenti: ne conseguono switches leggeri (es. Cherry red, Brown), medi (es. Cherry Blue, Clear) e pesanti (es. Cherry Green);
- dal tipo di attenuazione o attivazione: cioè in che punto è previsto il contatto elettrico (la generazione dell’input). Generalmente si trova a metà corsa, circa 2mm, ma per i Cherry MX Speed il contatto è ridotto a circa 1,2mm;
- dalla corsa totale: i classici switches hanno una corsa totale di 4mm, ma si trovano in commercio anche i cosiddetti low profile switches che hanno una corsa molto ridotta (2-3mm circa).
Tabella comparativa Cherry MX switches
(fonte cherry.de)
1 grammo = 0.980665 cN
Nome | Tipo | Evento Tattile | Forza Attivazione | Attivazione | Corsa totale | |
---|---|---|---|---|---|---|
![]() | Cherry MX RED | Lineare | / | 45 ± 15 (cN) | 2.0 ± 0.6 mm | 4.0 - 0.4 mm |
![]() | Cherry MX BLACK | Lineare | / | 60 ± 20 (cN) | 2 ± 0.6 mm | 4.0 - 0.4 mm |
![]() | Cherry MX BROWN | Tattile | 55 ± 25 (cN) | 45 ± 20 (cN) | 2.0 ± 0.6 mm | 4.0 - 0.4 mm |
![]() | Cherry MX BLUE | Tattile + Clicky | 60 ± 15 (cN) | 50 ± 15 (cN) | 2.2 ± 0.6 mm | 4.0 - 0.5 mm |
![]() | Cherry MX SILENT RED | Lineare | / | 45 ± 15 (cN) | 1.9 ± 0.6 mm | 3.7 - 0.4 mm |
![]() | Cherry MX SILENT BLACK | Lineare | / | 60 ± 20 (cN) | 1.9 ± 0.6 mm | 3.7 - 0.4 mm |
![]() | Cherry MX SPEED SILVER | Lineare | / | 45 ± 15 (cN) | 1.2 ± 0.4 mm | 3.4 - 0.4 mm |
![]() | Cherry MX WHITE | Tattile | 80 ± 20 (cN) | 70 ± 20 (cN) | 2.2 ± 0.6 mm | 4.0 - 0.5 mm |
![]() | Cherry MX CLEAR | Tattile | 65 ± 20 (cN) | 55 ± 20 (cN) | 2 ± 0.6 mm | 4.0 - 0.5 mm |
![]() | Cherry MX GREEN | Tattile + Clicky | 80 ± 20 (cN) | 70 ± 20 (cN) | 2 ± 0.6 mm | 4.0 - 0.5 mm |
A questo punto sarebbe molto difficile parlare di ogni tipo di switch: si ridurrebbe a un mero elenco di colori, grafici, numeri copiati dalle case produttrici e fine a se stesso. Piuttosto, c’è chi ci ha messo del suo, misurando con una propria attrezzatura gran parte degli switches reperibili sul mercato, pubblicando i risultati. Sto parlando degli appassionati di Input Club e la pubblicazione degli switches si trova a questo indirizzo.
Non tutti gli switches sono uguali. Quale switch scegliere?
Come scritto sopra, i Cherry MX hanno fatto scuola ed ancora oggi i riferimenti principali sono i red, brown e blue. Sul web se ne dicono tante e se mai ti capitasse di leggere cose del tipo: “questi sono più veloci”, “questi sono più scattanti”, “con questi non sbagli un colpo” “questi sono più performanti” “questi sono più da gaming” ecc, ti prego, tappati gli occhi, chiudi la scheda o continua a leggere per farti una risata.
Gli switches sono componenti meccanici condotti dalle nostre dita. Considerare le specifiche come fossero dei processori o motori con potenza definita, è sbagliato. Piuttosto queste caratteristiche andrebbero rapportate a noi stessi, al nostro tocco, alla nostra sensibilità, ai nostri gusti.
Non è vero che switches più leggeri o con una attenuazione ridotta sono più veloci. Possono dare l’idea di una responsività maggiore ai primi tocchi, ma la velocità dipende da chi schiaccia i tasti (non un singolo tasto consecutivamente, ma una moltitudine in maniera più disparata e senza schemi)! Per esempio se hai il tocco più pesante potresti essere meno preciso e digitare accidentalmente caratteri non voluti durante la battitura.
Il debounce nei Cherry e cloni è di 5 millisecondi, quindi c’è sempre un ritardo di 5ms all’avvenuto contatto. Switches capacitivi o ottici hanno un debounce rate inferiore. Probabilmente questo, più della lunghezza della corsa o attivazione, è sinonimo di velocità, ma parlare di pochi millisecondi è un po’ assurdo, visto che difficilmente è misurabile nella pratica.
miglior switch gaming ecco un articolo più specifico: Tastiere Gaming: tutta la verità
La scelta dello switch è totalmente soggettiva. Confrontarsi e leggere pareri può essere d’aiuto, come l’acquisto di uno switch tester; ma non c’è nulla di più significativo che provarli su una tastiera: da un amico, in un centro commerciale, … meglio se davanti a uno schermo per più di 10-15 minuti (ideale sarebbe per 3-4 giorni, una settimana).
Spesso si ricorrono a semplificazioni o luoghi comuni del tipo: i blue sono per i dattilografi, i red per il gaming, i brown vanno bene per tutto. Idealmente non si dovrebbe arrivare a fine corsa per registrare il comando in modo da ridurre lo stress alle dita, ecco spiegato perché switches come i blu, clear o in alcuni casi anche i green (e altri, medi/pesanti con feedback tattile o uditivo) sono consigliati a chi passa ore alla tastiera.
Al contrario con switch leggeri e lineari, si è più inclini al bottom out (fine corsa). Tuttavia, ci sono persone che si affaticano di più con switches pesanti e altre che li preferiscono. Dipende dalla sensibilità del nostro tocco e nessuno meglio di te stesso potrà identificare lo switch più adatto, a prescindere da semplificazioni (per gaming, per dattilografi, …) perchè tutti gli switches vanno bene per giocare e scrivere; non esiste in assoluto il migliore. Unica cosa certa è che gli switches clicky sono più rumorosi di altri e andrebbero scelti se il contesto lo permette.
Miglior Switch tastiera meccanica
Ribadendo che la scelta è puramente soggettiva, la storia di oltre 35 anni e la garanzia di Cherry MX è indiscutibile. Stessa cosa vale per i Topre (anch’essi con oltre 30 anni di storia). Questi switches sono più cari rispetto ad altri, probabile che si paghi il brand, ma i controlli qualità, materiali e affidabilità si sono affermati nel tempo.
Non significa che si debbano snobbare altri prodotti. Per esempio i Gateron brown o Zealio (sempre di Gateron) più morbidi rispetto alla controparte Cherry, sono stati apprezzati da utenti sul web; per quanto riguarda i Gateron blu invece, si sono rivelati più difettosi; gli Outemu blu, montati su tastiere economiche sembrano più stabili.
Kaihua ha iniziato a sfornare diversi switches, chiamati anche Kailh, di diverse forme e colori, compresi i recenti Halo disegnati e promossi da Input Club, switches che cercano di riprodurre il feeling dei Topre.
Anche i Matias switches accennati prima, con uno stem diverso, quindi incompatibili con keycaps aftermarkets; c’è chi li adora, c’è chi invece ha messo in discussione la qualità degli stessi nel medio-lungo termine.
Di recente sono usciti i cosiddetti low profile switches (Cherry e Kailh), molto più corti dei classici Cherry e cloni.
Ovviamente la lista potrebbe continuare, giusto un piccolo accenno ai Razer switches. Sulle tastiere Razer prima si trovavano i Kailh, poi i Greetech, ma dopo la famosa smentita di Razer stessa (forse anche per le lamentele di switches difettati), oggi il produttore/produttori ufficiali rimangono omissis. Secondo alcuni, i partner rimangono gli stessi.
La longevità di un switch è indicata con tot milioni di click. Purtroppo non è un dato sempre affidabile: dipende molto dai materiali usati, dai controlli qualità, dalla produzione di massa, da come si fanno i test (compresi stress termici, di umidità ecc..) che possono durare diversi mesi. Un brand può anche sottoporre alla casa produttrice di switches richieste particolari per limitare i costi (e di fatto la qualità). L’unica unità di misura certa è la prova sul campo degli utenti e il tempo.
Come ultima cosa, ma non meno importante: oltre ai gusti e preferenze da ricordare che non tutti gli switches sono compatibili con set di keycaps aftermarkets. Il classico stem a croce dei Cherry MX e cloni è sicuramente l’opzione che garantisce una personalizzazione (compatibilità con set di keycaps) maggiore rispetto ad altri.
Mi dispiace non vedere nella guida il tipo di switch che ha fatto la storia delle tastiere meccaniche e cioè il “buckling spring” montato sulle IBM Model M (oggi Unicomp). Una volta che hai provato una Model M ti scorderai di tutte le altre tastiere.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Buckling_spring
Hai ragione! Nell’articolo ho evidenziato switches più facili da reperire rispetto a quelli da te citati, elencando prodotti consumer e tralasciando il vintage (che adoro tra l’altro).
Ciao,sai dirmi se sulla tastiera che monta gli switch Outemu Blue si possono montare i Cherry MX?
Ciao Giammarco,
gli Outemu, sono cloni dei cherry MX, quindi sono compatibili con i keycaps. Per quanto riguarda rimpiazzare gli switches Outemu della tua tastiera con i Cherry potresti avere qualche problema in quanto i Cherry dovrebbero avere pins più spessi e dovresti limarli un po’ nel caso